Soluzione per le II classi

Abrasione del dente adiacente

Se si rimuove una carie o un materiale da restauro esistente, evitare di danneggiare il dente adiacente. Questo è particolarmente difficile nelle regioni molari, e ancora di più sui molari mascellari. Infatti, gli studi hanno dimostrato che nel 70% o più dei restauri di II classe, il medico graffia il dente adiacente con una fresa durante la preparazione. Quando la fresa colpisce il dente adiacente, irruvidisce la superficie del dente e crea un'area dove ii batteri si raccolgono più facilmente e generano una carie. ¹¹

 ¹¹Christensen, Gordon J (2012). Protecting the Adjacent Tooth. Clinician’s Report – Volume 5 Issue 11.

Eccesso di materiale

La superficie piatta di una matrice Tofflemire tradizionale potrebbe non adattarsi bene agli angoli della linea prossimale o creare un sigillo stretto attorno alla superficie da restaurare. Ciò potrebbe portare a un eccesso di materiale sulle superfici gengivali e linguali, richiedendo più tempo per la rifinitura. Inoltre, se la matrice si muove durante la brunitura, la tenuta gengivale può essere compromessa, aumentando la probabilità di una sporgenza, che richiede una rifinitura aggiuntiva.

Contatti aperti

Ottenere un contatto corretto significa che il dente che viene trattato aderisce strettamente al dente adiacente nel terzo medio e ha una forma convessa naturale. Un contatto interprossimale aperto o impropriamente contornato può provocare una frattura così come l'impattamento di cibo nello spazio interprossimale, che può provocare infiammazione parodontale, perdita ossea e carie ricorrenti.

Isolamento

Quando si utilizzano materiali da restauro a base di resina, tenere il sangue e la saliva fuori dall'equazione è fondamentale per il successo clinico a lungo termine. Se il campo da restauro è contaminato dall'umidità, le proprietà fisiche e il successo finale del restauro possono essere compromessi.¹² La chiave è sigillare e modellare il restauro di II classe in modo rapido ed efficace.

¹² Gilbert GH, Litaker MS, Pihlstrom DJ, Amundson CW, Gordan VV. Rubber dam use during routine operative dentistry procedures: findings from The Dental PBRN. Oper Dent 2010;35(5):491-9.

In uno studio recente che utilizzava nuove lampade fotopolimerizzatrici per testare la capacità dei professionisti del settore dentale di fornire energia ai restauri simulati, c'era una differenza di 10 volte nell'erogazione di energia tra l'operatore migliore e il peggiore. La variabile è tecnica! La scelta di una lampada fotopolimerizzatrice con un design leggero ed ergonomico per un posizionamento stabile e controlli semplici per coerenza di utilizzo tra gli operatori può aiutare a ridurre le possibilità di variabilità tecnica.

¹² Price and Felix IADR 2010 Barcelona #467 Quantifying Light Energy Delivered to a Class I Restoration

La punta della guida della luce dovrebbe essere il più vicino possibile e piatta contro la superficie del restauro per avere la migliore possibilità di dirigere la luce verso tutti gli angoli del box prossimale. Le guide di luce ad angolo possono rendere difficile mantenere la superficie della punta della luce piatta sul restauro, specialmente nella parte posteriore, dove viene eseguito il 74% dei restauri diretti.¹³ ¹⁴ PLe luci a forma di penna semplificano il mantenimento dell'angolo di polimerizzazione corretto quando lo spazio è un problema, come il dorso della bocca e nei casi geriatrici e pediatrici.

¹³ Price R., Felix C., (2010). Factors Affecting the Energy Delivered to Simulated Class I and Class V Preparations. JCDA Applied Research.
¹⁴ American Dental Association Procedure Recap Report (2006).

Quando il box prossimale è più profondo di 6 mm, i dentisti spesso si ritrovano a chiedersi se l'adesivo e il composito siano stati sufficientemente polimerizzati. Assicurarsi che la lampada fotopolimerizzatrice funzioni a distanze clinicamente rilevanti rispetto a una maggiore potenza di luce.

Stratificazione

Un box prossimale da 6 mm può richiedere fino a quattro strati di materiale e fotopolimerizzazione per ogni strato posizionato. L'utilizzo di un bulk fill in consistenza flow con un eccellente adattamento della cavità garantisce che il materiale raggiunga gli angoli del box prossimale.

La corrispondenza del colore con il dente adiacente può essere una sfida. Scegli un materiale composito con capacità camaleontiche per garantire che l'estetica del restauro finale non venga compromessa anche se la corrispondenza cromatica non è perfetta.

Determinare sempre le tinte necessarie per il restauro prima della preparazione del dente, confrontandole con un dente bagnato. Un dente disidratato può cambiare fino a 6 tonalità se sotto l'isolamento della diga di gomma per 60 minuti.¹³

Confrontare il colore dei denti con la scala colori utilizzando vari tipi di luce incidente (luce naturale, luce da esame, luce ambientale, ecc.). Osservare lo stesso materiale / oggetto in diverse condizioni di luce può alterare il colore percepito in alcuni materiali: questo fenomeno, il metamerismo, si traduce in una tonalità che appare diversa a causa delle differenze nel modo in cui il tipo di luce viene assorbito e riflesso dal materiale.¹⁴

¹³ Haywood, Van (2009). In Office Bleaching: Lights, Applications, and Outcomes.
¹⁴ Lowe Robert A. (2010). Composite Restorations: Subtleties in Shade and Technique.

Rifinitura

Una rifinitura superficiale liscia minimizza la presenza di irregolarità superficiali che possono causare ritenzione della placca, colorazione, irritazione gengivale, carie ricorrenti e percezione tattile da parte del paziente. Pertanto, i medici possono potenzialmente aumentare la longevità dei loro restauri di II classe con una tecnica di rifinitura appropriata.¹⁵

¹⁵ Christensen, G J. (2014). Simplifying your Class II Composite Finishing Technique. Clinicians Report, Volume 7 Issue 4.